CHIEDILO ALLA TUA PELLE

da | Nov 3, 2021 | Benessere

La pelle parla di noi, lo sapevi? 

Esprime quello che siamo, come viviamo la nostra vita. È la tela della nostra anima, dove rughe, cicatrici, rossori e pallori disegnano il nostro stato emotivo, il nostro mondo interiore.
Le emozioni emergono in superficie, che lo si voglia o no. Pensiamo, ad esempio, a quando arrossiamo, dopo aver ricevuto un complimento o come manifestazione di rabbia. È un riflesso incontrollabile, che comunica un messaggio. Leggi il mio articolo per capire come interpretare i messaggi che comunica la nostra pelle.

Parliamo della pelle

La pelle è il nostro involucro, il visibile che definisce la nostra forma e delimita in nostro Io, rendendoci unici.

È il nostro strato protettivo che percorre tutto il perimetro del nostro corpo interrompendosi solo nei punti in cui a tale protezione provvedono le mucose. Come la crosta terrestre che protegge il nucleo, così la pelle protegge il nostro nucleo emotivo.
Divisa in epidermide, derma e ipoderma, è il nostro organo più esteso ed è anche il più grande. Nonostante sia molto sottile, la pelle svolge un ruolo fondamentale nel funzionamento dell’organismo tanto che non sarebbe possibile restare in vita se ampie aree della stessa fossero gravemente danneggiate.

È una barriera di protezione contro stimoli meccanici come traumi, pressioni, frizioni o colpi. È un isolante e un regolatore termico. Percepisce gli stimoli. Respira. Ripulisce l’organismo. È una barriera contro i microbi. Si rinnova continuamente. 

…E parla di noi. Come?

La chiave simbolica.

La pelle parla di noi, definisce noi stessi e stabilisce la nostra identità.

La pelle può essere considerata simbolicamente un “confine” in quanto rappresenta l’organo che delimita il nostro corpo, impedendo a ciò che è dentro di disperdersi al di fuori e ciò che è fuori di entrare. Disegna il nostro profilo nello spazio e, così facendo, il nostro corpo pone dei confini rispetto al resto del mondo.

Ci muoviamo su un piano che appare semplicemente fisico, ma che in realtà ci porta in una dimensione più profonda.
La pelle ha uno strettissimo legame con la parte più vera e profonda di noi stessi. All’inizio della nostra vita, la pelle e i nervi sono intimamente legati. La cute, infatti, deriva dallo stesso gruppo di cellule in cui si sviluppa il sistema nervoso nella fase embrionale. Questo è un legame talmente forte che persiste durante la crescita dell’individuo e, data la quantità di filamenti nervosi presenti nella pelle, può essere considerata un proprio “sistema nervoso in superficie”.

È affascinante osservare come la nostra pelle coglie sensazioni e stimoli che vanno in profondità, al fine di riprodurre emozioni e pensieri, che a loro volta regolano la vita stessa della pelle. Ma è ancora più affascinante rendersi conto che tutto questo è così semplice, se facciamo entrare in comunicazione ogni parte del nostro corpo.

person showing left eye

PROBLEMA DI PELLE = PROBLEMA DI IDENTITÀ

La pelle ci protegge, ci delimita, ma cambia continuamente, grazie al ciclo di rinnovamento cellulare che coinvolge ogni suo strato e che dura circa 28 giorni.
Da un punto di vista simbolico, tutto ciò ci riporta al tema della trasformazione e del rinnovamento legato alla Vita, alla Morte e alla Rinascita.
Al termine di ogni ciclo di rigenerazione, anche la nostra identità si sfuma, per rinascere trasformata.
Le malattie cutanee si manifestano, spesso, in concomitanza di difficili momenti di passaggio o profonde trasformazioni. Prova a farci caso.

Il tatto.

È il primo che sviluppiamo ed è un linguaggio privilegiato quando si vuol trasmettere dolcezza in tutte le sue sfumature e in un rapporto di coppia parla di sensualità.

“Accarezzare e farsi accarezzare è il modo per dare a sé stessi e per ricevere l’amato in modo autentico ed è tanto più autentico quanto più la parte del corpo che fa il pieno di carezze è intima”.

Il profumo.

La composizione, l’azione ormonale, lo stato di nutrimento e la pulizia conferiscono alla pelle un odore unico: il nostro profumo.

“L’odore della pelle traduce i pensieri che vengono diffusi dalle cellule. Una persona che ha un buon odore alimenta buoni pensieri; chi suda molto è nervoso o insicuro. Chi emana un pessimo odore, anche dopo la doccia, può reprimere la collera o essere pieno di odio o di rancore. La persona che si trascura, che è disordinata anche nel vestire, traduce una forma di autodistruzione che può derivare da uno stato depressivo o un senso di abbandono: è una persona che si lascia andare, accollando agli altri la responsabilità del suo decadimento…”.

Claudia Rainville

Nel mondo animale, l’olfatto rappresenta il senso più sviluppato, in quanto permette loro di riconoscersi ad un gruppo ed il legame “madre-figlio” ne è l’esempio più significativo.
Anche per l’uomo è così. Anche se l’utilizzo di profumi e cosmetici artificiali ci ha portato a dimenticare la capacità di sentire il nostro odore e quello di chi ci sta affianco.
In chiave simbolica, quindi, pelle = io.

Nel prossimo articolo approfondiremo i disturbi della pelle in chiave psicosomatica, un ottimo aiuto per comunicare con le nostre emozioni che ci parlano, a volte urlando, attraverso la nostra pelle.

Ascoltare, porsi in ascolto, in naturopatia è la chiave verso il nostro benessere…  il riequilibrio parte sempre da noi, il naturopata è semplicemente il mezzo che ci ricorda come prendercene cura!

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