Fra tutti gli equilibri che il corpo umano si sforza di mantenere, quello acido-alcalino è sicuramente il più importante. Il mantenimento di questo equilibrio è fondamentale per il benessere del nostro organismo.
Il corpo umano deve essere acido in alcune parti e basico in altre, in particolare, è alcalino nella struttura e acido nella funzione, in quanto, gli acidi sono il sottoprodotto di tutta l’attività metabolica.
Di conseguenza, un accumulo o una iperproduzione di acidi può indicare alterazioni metaboliche o essere un campanello d’allarme di una scorretta alimentazione.
Cos’è il pH?
Il pH o altezza di acidità, è una grandezza fisica che indica l’acidità o la basicità di una soluzione.
La relazione che intercorre tra acido e alcalino è scientificamente quantificata su una scala da 0 a 14 in cui il 7 equivale a neutro.
Il valore normale in un soggetto sano, si trova tra 7 e 7,5.
La modalità più semplice per misurarlo è usare una cartina tornasole che, messa a contatto con l’urina per 1-2 secondi, cambierà colore a seconda della minore alcalinità o acidità dell’urina.
Il pH urinario è neutro a 7, a 6,5 (e al di sotto) è acido, a 7,5 (e al di sopra) è alcalino.
La prima urina del mattino non la consideriamo in quanto carica di tutti gli acidi filtrati dal rene e accumulati nel corso della notte. Utilizziamo, invece, per il test, la seconda minzione del mattino.
Vi ricordo, però, che un’unica misurazione non è sufficiente perché il pH può variare in base a più fattori quali stress, alimentazione, attività fisica … si consiglia quindi 3 misurazioni al giorno per una decina di giorni (la seconda prima di pranzo, la terza prima di cena) al fine di avere un risultato affidabile eccetto alcune eccezioni.
Cosa succede se gli acidi sono troppi?
Quando gli acidi sono in eccesso, si trasformano in scorie che si accumulano in alcune parti del corpo come il tessuto connettivo, le articolazioni e i vasi sanguigni.
Pensate che nel momento in cui il nostro organismo vede arrivare gli acidi, va alla ricerca di sostanze basiche presenti nel nostro organismo (cartilagine, capelli, struttura ossea, unghie) e le usa per tamponare queta situazione.
Questo non va bene, noi dobbiamo impedire che il nostro corpo, in queste situazioni, usi le sostanze alcaline di sua proprietà per ritrovare un equilibrio.
Quali sono i segnali di un corpo acidificato?
Sicuramente il primo punto da prendere in considerazione è l’infiammazione che peggiora notevolmente in una persona con un terreno acido.
L’acidificazione tissutale genera una condizione pro-infiammatoria, i sintomi più comuni sono rughe, pelle secca, cellulite, rigidità articolare, alterazioni digestive, mal di testa, dolori muscolari o crampi, difficoltà di concentrazione, stanchezza e difficoltà a recuperare energia, osteoporosi e molte altre manifestazioni anche più rilevanti.
Anche la nostra iride, essendo un tessuto, ci informa del nostro equilibrio acido base attraverso sovracolorazioni che coprono il colore di base delle iridi fibrillari (blu, azzurre) o decolorazioni che schiariscono le iridi ematogene (scure, marroni).
Cosa fare per migliorare il terreno acido?
Mantenere ottimali i processi di drenaggio e detossificazione è indispensabile nella prevenzione dell’acidosi ed è alla base di uno stile di vita funzionale al nostro benessere.
Buone abitudini alimentari sono alla base di un buon equilibrio acido base, in particolare orientiamo la nostra attenzione verso le verdure di stagione, la frutta, i cereali integrali in chicco, il pesce azzurro, la frutta secca in particolare le mandorle (alcalinizzanti), i legumi, tutto secondo la tradizione mediterranea. Aumentare i cibi alcalinizzanti ed evitare quelli più acidificanti (come carne rossa, salumi, formaggio, zucchero, pomodori, bibite e alimenti pronti ecc…) e utilizzare cotture che non disperdono le proprietà degli alimenti è la prima buona abitudine da integrare.
Rimedi e benefici
Esistono alcuni aiuti per riequilibrare più velocemente il nostro pH, tra questi, una tisana leggermente alcalinizzante con bardana, tarassaco e camomilla da bere nell’arco della giornata o distribuita in due tazze, una al mattino e una la sera.
Anche il tè verde o bianco possiedono proprietà alcalinizzanti grazie al loro contenuto di polifenoli antiossidanti, che agiscono come anti-infiammatori naturali.
Viste le cause e gli effetti dell’acidosi sarebbe molto utile integrare un “alcalinizzante”, io spesso consiglio alle mie clienti Super Basic (Santiveri) ricco di fibre antiossidanti del baobab e indispensabile per un risultato più veloce e duraturo nel tempo.
Ricordiamoci sempre di controllare lo stress, una delle più frequenti cause, oltre all’alimentazione, di acidosi.
Impegnarsi a trovare almeno venti minuti al giorno da dedicare a qualcosa che ci piace fare, credetemi, fa la differenza!